Il mio rapporto con il sonno non è stato mai eccessivamente rilassato. Ho sempre provato una grande invidia per coloro che mettono la testa sul cuscino e non riescono a contare fino a dieci prima di immergersi in un sonno che prosegue sereno fino alla mattina. No, ecco…il mio sonno è stato spesso più simile ad una conquista, ad un territorio da difendere dagli assalti di ansie per gli impegni del giorno dopo. E dormire in posti nuovi ha sempre richiesto almeno il pedaggio di una notte di adattamento da sacrificare. ed anche le volte che si trattava di dormire una prima notte con una persona nuova…beh…non era proprio la notte più serena. Insomma, abbandonarsi al sonno, abbassare le difese e perdere per qualche ora il controllo del reale attorno non è stata mai esattamente la mia specialità.
In me ha perciò sempre destato molto stupore la capacità di chi riesce a dormire in pubblico: un parco, una panchina, un giardinetto. Incuranti dichi ci passa innanzi e ci osserva, di chi ipoteticamente (ma mica tanto) potrebbe derubarci, di chi c’è mentre ci addormentiamo ma potrebbe non esserci al risveglio…ed anche ignari di chi si aggira con la propria macchina fotografica, pronto a ghermire l’inerme addormentato e a carpire le buffe e sincere espressioni del sonno. Dilemmi del fotografo (approfittare o no dell’altrui incoscienza?), prontamente superati di fronte ad alcune impagabili espressioni.
La galleria di personaggi che la strada offre è ricca di atteggiamenti, smorfie e situazioni che caratterizzano il sonno di ciascuno. C’è chi è capace di dormire letteralmente nel traffico, ignorando il trambusto dei clacson…
Rome
Oppure c’è chi sprofonda nel più profondo sonno in un parco, godendosi una panchina e la frescura di un’ombra…
Rome - at the park
Oppure c’è chi riesce a conservare una postura vigile, tradita da un’espressione di incredibile abbandono…
London
C’è chi affida il proprio sonno a qualcuno…
Milano
e c’è chi non ha qualcuno per cui si rifugia nel proprio cappello.
Milano